Storia
<
Come sai, Candidoni sorge nell'entroterra tirrenico calabrese, a soli 240 metri s.l.m., attraversato dalla S.S. 536, oggi SP 4; confina a sud con Laureana di Borrello e a Nord con Serrata. Ti basta volgere lo sguardo a valle per ammirare l'azzurro del mare dettare l'orizzonte o ferirti gli occhi con il sole che macchia di rosso il Poro. A pochi minuti la quiete delle Serre. I faggeti, la frescura, la pace. Candidoni è stato qui riedificato a seguito del grande terremoto del 1783 che non vide più la riedificazione di Borrello, de quale, Candidoni era casale. Il sisma, che sconvolse tutta la Calabria, per il piccolo centro fu catastrofico, come ci viene descritto dal reverendo Pignataro, volendo lasciare memoria degli avvenimenti, il quale riprese le sue annotazioni nel registro dei morti:" Quale terremoto durò quattro anni circa, e per uno la maggior parte di questo paese abissò sotto logore tavole. I patimenti sofferti io non mi fido spiegarli giacchè scrivo colle lacrime agli occhi; chi ha prudenza le può comprendere. Sia di memoria a’ posteri. Vincen’Antonio Arciprete Pignataro.
La terra continuò a tremare; seguitò con altre scosse a portare distruzione e paura in ogni angolo della Calabria:
A 5 marzo 1783 mentre stavamo dentro le baracche di logore tavole pieni di timore, e miserabilissimi per l’orribilissimo terremoto sortito in ogni momento or forte or legiermente, mi pervenne un’aspersorio col sicchello di mascasitro, per cui hò speso carlini tre oltre il solito e viaggio del messo sopra li docati raccolti per fare la croce mandatomi dal Signor CanonicoD. Geronimo Lacquaniti di Mileto mio carssimo amico, e me avendone rattrovato in questa chiesa uno che pur teneva l’acqua benedetta era otturato con stracci di pezza vecchia. Ciò sia a gloria del Signore.Vincenz’Antonio Arciprete Pignataro.
Precedentemente, 1501 circa, faceva parte dell'Università di Borrello, insieme a Serrata, Laureana e Vasia, per un totale di circa 4000 abitanti. Era uno dei Contadi più popolati della Regione con due conventi, che diedero un prestigio elevato a Borrello. Il prestigio fu sciupato con la dominazione spagnola 1508 - 1734, seguita, poi da quella Borbonica che portò il Contado alla miseria estrema. Borrello fu distrutta, senza più essere ricostruita, dal terremoto di cui sopra. Dopo il terremoto del 1783 fu Laureana di Borrello a diventare capoluogo del circondario, con i casali di Bellantone, Stelletanone, Candidoni e Serrata. Questi ultimi, mal sopportando i balzelli senza servizi, aspiravano all'autonomia che ottennero, con i buoni auspici del commissario del Re, Pietro Colletta, con decorrenza 1 gennaio 18o9, in virtù della legge del 20 maggio 1808.
I dati in corsivo di questa pagina sono tratti dal volume "L'eremo di Santa Lucia" dell'illustre amico Dr. Ferdinando Mamone, storico e scrittore, al quale siamo grati. Nelle sezioni storiche troverai importantissime notizie, alcune inedite, a cura dell'amico Giuseppe Barbalace, studioso ed esperto di storia locale ed "appassionatissimo" Archeologo.