La fogna di Bellantone nel torrente San Nicola

27.08.2010 12:37

Non è stato preso nessun provvedimento, dopo sei mesi, per eliminare il gran fetore di fogna che il piccolo ruscello San Nicola emana a causa dello scarico a cielo aperto che arriva dalla rete fognaria  di Bellantone, che normalmente scarica nella rete della I.A.M. per il grande depuratore che si trova a hioia Tauro.  Una ostruzione ad una parte della condotta, a valle del centro Bellantonese, inibisce il normale deflusso dei liquami nei collettori della IAM, causando il riversamento nel piccolo torrente di almeno un terzo dell’intera centro abitato di Bellantone, facendo ripiombare Candidoni indietro nel tempo di almeno mezzo secolo, a quando la regolamentazione delle rete fognarie praticamente non esisteva ed il fetore era “parte integrante” del paesaggio. Un problema che assume carattere igienico-sanitario, oltre che ambientale, completamente inaffrontato che, con colpevole indifferenza, continua ad essere giustificato, nella lungaggine, da scuse non più credibili adducendo motivi burocratici di iter infiniti. Una colpevole indifferenza, o pseudo tale, visto che qualcuno chiede l’intervento di cronisti, anche da parte della gente che, in una sorta di “endemica omertà”, visto che nemmeno quelli maggiormente interessati al problema, non lamentano formalmente tale disastrosa situazione. Eppure è talmente forte e pregnante il fetore, che dimenticare di chiudere i finestrini delle automobili, significa portarsi dietro tale puzza per almeno tre giorni se non si corre ai ripari degli autolavaggi. Assolutamente improponibile la passeggiata serale. Eppure il piccolo torrente costeggia il centro abitato Candidonese lungo la SP4, passaggio obbligato per recarsi a Laureana di Borrello, da parte di tutti, normali cittadini, amministratori e forze dell’ordine di ogni genere. Assolutamente irrilevante il fatto che il problema tecnico è della I.A.M. o del limitrofo comune di Laureana di Borrello a cui appartiene la rete fognaria ostruita, come qualcuno sostiene nel vano tentativo di giustificarsi, se gli effetti di tali “complicazioni” ricadono tutti su Candidoni. Assolutamente inaccettabile, come dice qualcuno, il mancato intervento delle autorità sanitarie, oltre a quello della capitaneria di porto, dopo sei mesi che la gente è costretta a sopportare tali miasmi e topi dalle dimensioni fiabesche imperano.