Intestazione Strade, vie e piazze.

22.11.2009 12:05

Si è croncretizzata, con la posa delle targhe indicative, la decisione della giunta municipale ad intestare la strada di apertura in "Fudina" a due sindaci del recente passato. Era stato scritto un articolo, a suo tempo, che ripropongo qui, ribadendo che sicuramente si tratta di un punto di vista  che può essere condiviso o no, ma legittimo.

Sta suscitando polemiche e malcontento la scelta operata dalla giunta municipale, con propria delibera, relativa all’intestazione di una strada. Sin da subito, dopo l’ultimazione dei lavori, sembrava quasi certo che la stessa doveva essere intestata ai caduti sul lavoro, visti i gravi episodi che in questi ultimi periodi hanno duramente provato l’intera nazione, ricordando, di conseguenza, l’alto numero pagato da Candidoni, in ogni dove, che dagli anni 50 a oggi ha avuto oltre 10 vittime sul lavoro o legati al lavoro. Oggi, inspiegabilmente, la scelta cade su due sindaci del passato: Proto Salvatore e Corbo Emanuele. Il primo ha ricoperto la carica sul finire degli anni 50 mentre il secondo è stato eletto nel 1990. Di tale scelta, però, non si è dato sapere quale sono stati i motivi, anche in considerazione del fatto che l’atto deliberativo non riporta nessuna motivazione a corredo di tale scelta,  né riporta, però,  fatti, motivi o circostanze di rilievo legati ai due amministratori del passato a motivo del riconoscimento odierno. Ecco quindi che la decisione, a ragione, sembra essere del tutto  estemporanea agli occhi di molti. Altro punto non chiaro della vicenda è l’urgenza con cui si è voluto  adottare tale atto con soli tre componenti, risultavano assenti due assessori, senza volere aspettare che l’esecutivo fosse al completo dato che non si è ritenuto opportuno coinvolgere chicchessia, almeno solo per sentirne gli umori,  in una decisione che comunque interessa tutta la comunità. A parte il fatto che per legare storicamente un nome a una comunità, seppur toponomastimante, ci vorrebbero dei meriti, ci dice qualcuno, oltre al fatto che è necessario per legge che siano passati almeno dieci anni dalla loro morte, cosa che per uno dei due ancora non sono passati e ancor di più non si capisce l’urgenza. “Mai nessuno aveva parlato di caduti sul lavoro” ci dice invece il Sindaco Aruta, “l’unica indicazione era arrivata dal gruppo di minoranza della passata amministrazione la quale aveva indicato i caduti di Nassirya e che era finita lì, non accolta dalla maggioranza, mentre posso dire invece che oggi tutti i componenti dell’amministrazione sono stati d’accordo nella scelta  e l’assenza degli assessori è legata ad impegni personali e non altro”. Restando rigorosamente all’attività amministrativa dei due sindaci, in effetti,  a cui si intesta oggi la strada, agli amministratori odierni forse sfugge che poco hanno potuto operare entrambi con le loro amministrazioni, essendo gli unici che non hanno portato a termine il loro mandato, seppur per motivi diversi, con conseguente commissariamento prefettizio dell’ente. Tanto sarebbe dovuto bastare a far ponderare meglio la decisione all’esecutivo o, comunque, coinvolgere più persone possibili in una decisione che rischia di passare per impopolare e, magari, revocabile in futuro, essendo davvero poco, come merito, il solo fatto di essere stato sindaco.